Lunedì di Pasqua, l’anteprima
E’ una gita sociale ma non sembra del CAI: partenza comoda alle 8,30 e miracolo, siamo i primi, anche perchè gli unici senza bambini al seguito seppure con un “pancione”!! Dopo la cura di Paola e Marco dell’estate scorsa in Ecuador, riusciamo ad essere puntuali, non vedendo nessuno pensiamo di aver sbagliato giorno, ora e forse anche posto … invece non è che la realtà che si profila a noi con il primo teorema: non pretendere la puntualità quando ci sono dei bimbi, peggio se piccoli o numerosi. La prima brigata all’orizzonte è composta dalla famiglia Vaggi (3+2) che si affannano a recuperare i dispersi nel giro di qualche Kilometro; arrivano altri, ma rimaniamo in pochi e cominciamo a pensare che forse troppa gente non ci sarà nel gruppo; a parte noi tutte le altre coppie sono dotate di uno o più bimbi a rimorchio e noi cerchiamo di imparare: le idee non mancano ma è tutto un’incognita … In 6+4, età media bassissima, cominciamo a risalire lungo il sentiero del Rio Gargassa dal campo sportivo di Rossiglione, davanti la cordata Vaggi che nei punti più delicati da sfoggio di destrezza e perizia alpinistica: Lorenzo assicura il papà che è impegnato sul tratto del ponte, il “mauvais pas”, dietro Francesco si “imbuca” tra un asse e l’altro ma si riprende subito. Zainetti, porta bimbi, alcuni in braccio, altri a rimorchio e arriviamo in breve al nostro prato: qui una folla che non ci aspettiamo, patetici calciatori chiaramente in debito di ossigeno e non-correnti (si vede chiaramente che l’ultima partita l’avevano giocata la Pasqua scorsa e ne risentono ancora dei postumi, il recupero è ogni anno più lento ed improbabile; assolutamente imprevedibili e dal controllo di palla semplicemente pericoloso, poi uno squinternato oltre il dovuto si improvvisa lanciatore di boomerang, creando il panico tra genitori ed aspiranti tali. A movimentare la situazione arriva il “cugino piccolo di Rambo” il famoso berretto Verde della Liguria, è notevole come riesca a catalizzare l’attenzione dei bambini mentre appeso ad un ramo nella sua mimetica militare cerca di costruire un … ombrellone, non ci riuscirà ma i bambini si sono divertiti a giocare a nascondino sotto il suo telo e sulla sua merenda. Marco e Daniela tacciono della loro professione medica sin dai primi traumi contusivi, la partita finisce in breve per abbandono fisico dei contendenti, in effetti materiale umano da studio ce ne sarebbe più per il nostro psichiatra … Sul posto serafici e sicuri di averci stupito troviamo la famiglia Castello, i redivivi, con Davide già intento a mangiare e a bere. Paolo rivive sognante e in preda a visioni e miraggi, i ricordi sulle “alte vette” quando si librava in eleganza tra i fulmini del Monch e sulle creste del Watzmann, l’antico Lorousa e altre imprese ormai confuse e spera nel futuro che sia sempre più prossimo, Valeria è estremamente tranquilla e il futuro che sta aspettando il marito, lo vede abbastanza lontano da non costituire imminente pericolo… E poi i Vaggi, mitico gruppetto autosufficiente, una catena di montaggio: con poche operazioni ottimizzate immobilizzano Sergio, imboccano quasi a forza Francesco giocando con Lorenzo (che prende in giro divertito “il cugino di Rambo”) e improvvisano corsi propedeutici per aspiranti genitori gitanti. Sono attrezzatissimi e dispensano consigli a tutti, sono il fulcro del gruppo, quando nel frattempo senza che potessi accorgermene il gruppo si è ingrandito di genitori (soprattutto papà) scalpitanti con salopette lise per l’uso in alta quota negli anni passati ed ora utilizzate a … Rossiglione; bambini di tutte le misure che piangono-mangiano-bevono e… Arrivano anche Luca e Daniela con Emanuele trasportato a tracolla, tutti quelli che si aggiungono al gruppone conoscono loro, i Vaggi, che salutano e tengono i fili di questa compagnia estremamente eterogenea dalla caratteristica esponenziale.
Rimaniamo perplessi: i primi mesi saremo “tagliati fuori” da vacanze estrose ma poi … chissà quando ci rifaremo, butto qualche esca, Paolo è attentissimo e sognante, Valeria tranquilla e sicura della sua placida traquillità che potrà durare ancora a lungo, Marco e Daniela fantasticano vacanze in camper che prenoto immediatamente per non so quando e poi guardandomi intorno e ritrovando una schiera nutrita del vecchio “Mazzini” propongo la Baby-expedition per l’anno prossimo in estate: L’Olimpo e il Parnaso: i monti sacri della Grecia classica e poi sarà valido anche andare al mare!! Entusiasmo contenuto, i più mi guardano rassegnati e con compassione, i Vaggi sperano e confidano, altri dormono sotto il sole nell’erba … chissà se e come ci riusciremo, ma a noi due manca la montagna, il rito delle partenze: un anno intero senza scialpinismo, siamo in dichiarata crisi di astinenza, tutto congelato ma ci concentriamo sull’incognita del futuro prossimo: e se venisse fuori un bagnino/a discotecaro/a! Orrore !! Inutile fasciarsi la testa prima di averla rotta…
PiGì e Lorenza