Traversata Bologna Firenze
La via degli Dei
di Giuliana e Massima
24 29 settembre 2008
Segnavia “dau bal zali “= 2 palle gialle, traduzione letterale dal simpaticissimo e musicalissimo dialetto bolognese; (ma, se vogliamo essere sincere, quello che non manca mai è il segnale rosso e bianco, preziosissimo).
Prima tappa: l’abbiamo un po’ accorciata su suggerimento degli amici del CAI di Bologna che ci hanno fornito istruzioni e consigli utilissimi: da Sassomarconi a Badolo su sentieri cosparsi di ciclamini (abbiamo scoperto che, sulla via degli Dei, i ciclamini sono “infestanti”). Nell’agriturismo di Donatella , consigliato, abbiamo trovato ottima ospitalità e altri 2 camminatori di Brema.
Seconda tappa : da Badolo a Monzuno passando dal monte Adone, bello come il Dio, superpanoramico e incastonato di fossili del Pliocene. Un po’ di pioggia ci ha schiarito le idee e sciacquato more,fichi e uva trovati qua e là.
Terza tappa : da Monzuno a Traversa
Sono spariti i ciclamini, i 2 di Brema e, col cambio di provincia (FI), i segnavia si sono momentaneamente rarefatti. Un po’ di campanilismo locale preventivo ci aveva pronosticato “ il tratto più bello”!!
il tempo è stato il peggiore, ma il percorso è davvero bello :
faggete, pinete, castagneti secolari, pioppeti, ontaneti, querceti, e tante more;
tutti quelli che incontri ( 4 o 5 ) ti chiedono: “andate a Firenze ?”.
Ovvia, qui se vai, vai a Firenze, non c’è scelta.
E in più, qua e là sbuca la Via Flaminia Militare, ancora lì con i suoi selciati diritti dal 187 a.C., grandiosa!
Quarta tappa : dal Passo della Futa a S. Piero in Sieve
Dopo il M. Gazzaro abbiamo ritrovato i ciclamini. Nel percorso il più “simpatico “è il passo dell’Osteria bruciata: si narra che l’osteria fu bruciata perché l’oste rapinava i viandanti ricchi e li cucinava per gli altri avventori……..ucci….ucci……more, fichi.
Da Sant’Agata a S. Piero il tratto più noioso, non si arriva mai e i piedi gridano vendetta.
E meno male che dalla “Felicina” hanno disdetto una stanza, sennò manco si dorme!!!!!
Quinta tappa : da S. Piero in Sieve a Vetta le Croci ( Olmo )
Mele, more, fichi,qualche cacciatore… un leprotto tontolone a cui ho dovuto un po’ spiegare che era meglio nascondersi.
Non sarà l’ultima tappa perché il M. Senario, dotato di Abbazia,si è presentato all’appello con un po’ di ritardo, allora abbiamo deciso di piegare leggermente verso Olmo invece di scapicollarci a Fiesole – FI ( S. Maria Novella) – GE.
Oggi la pioggia delle 12 non s’è vista; un po’ di campanilismo locale preventivo ci aveva pronosticato il tratto più bello.
I nostri ben 2 pareri sono discordi.
Sesta tappa : da Olmo a Firenze
Siamo state brave a ritrovare “ a occhio” il segnale abbandonato ieri sera per raggiungere l’Hotel Dino. Ormai si sale poco, solo fino a Poggio Pratone e si comincia a vedere Firenze che si avvicina sempre di più. Qualche mazza di tamburo, qualche cacciatore, poche more, temperatura estiva e l’ultima foto d’ordinanza alla targa Boccaccesca di Ponte a Mensola.
Siamo state brave.