Concorso fotografico: storia e attualità
Sono pochi coloro che frequentano l’ambiente montano a vario titolo che non sentano l’esigenza di catturare qualche immagine per prolungare nel tempo, rivivere e condividere con altri le bellezze incontrate nel corso di escursioni e salite. Questo avviene da tempo immemorabile, da quando la tecnologia ha messo a disposizione gli strumenti per farlo, strumenti che si evolvono in continuazione, oggi più che mai con rapidità impressionante.
Il contesto in cui tali momenti di condivisione trovano da sempre le migliori possibilità di valorizzazione è naturalmente quello associativo. Da sempre nelle sezioni del CAI si organizzano proiezioni e mostre fotografiche, queste ultime più adeguate a sottolineare momenti storico – celebrativi, mentre le proiezioni, dall’avvento delle diapositive in poi, sono quelle che permettono di fruire collettivamente di immagini vive che danno ancor più la sensazione di rivivere le esperienze proposte, soprattutto con l’aggiunta del sonoro e l’utilizzo di tecniche multimediali, oggi più che mai alla portata di tutti attraverso il digitale e i software dedicati.
Naturalmente le possibilità offerte dal mezzo tecnico stimolano la creatività dei singoli e non mancano, di conseguenza, le iniziative volte a premiarla, quali i concorsi fotografici che numerose sezioni del CAI bandiscono. Nella nostra sottosezione, storicamente attiva in una delegazione come Sestri Ponente dove l’associazionismo è sempre stato presente in maniera diffusa e oltremodo dinamica, non sono mancate le iniziative in tal senso.
Risale infatti al 1977 la prima edizione del “Concorso Fotodia”, dal tema “La montagna in tutti i suoi aspetti”, che si ripeté per 8 edizioni con cadenza biennale. I partecipanti erano in genere numerosi, anche di altre sezioni, a volte addirittura non di Genova; ma la gran parte erano nostri soci che in quegli anni frequentavano la sede e coglievano l’occasione per confrontarsi e vedere alla fine tutte le immagini selezionate.
Allora non mi occupavo dell’organizzazione, ma mi ricordo del lavoro estenuante, da parte di alcuni soci chiusi in una stanzetta della sede, per registrare, contrassegnare, disporre in ordine per la proiezione (possibilmente nel verso giusto per non vederle alla rovescia), quelle centinaia di diapositive che oltretutto andavano poi restituite ai loro legittimi proprietari e quindi dovevano riportare con precisione sui telaietti tutte le indicazioni necessarie.
L’ultima edizione, l’ottava, si svolse nel 1991 e la ricordo particolarmente perché mi capitò di vincere il primo premio: un sacco a pelo in piumino che conservo ancora e che fu di grande utilità ad entrambe le mie figlie per l’attività scout. Dopo quella non ci furono altre edizioni, forse perché nel frattempo quell’individualismo che oggi è così largamente diffuso cominciava già a svuotare la sede dai suoi frequentatori, un tempo numerosi, ed era sempre più difficile trovare chi si occupasse dell’organizzazione.
Col passare degli anni, nel mondo della fotografia è avvenuta una rivoluzione epocale: nel giro di poco tempo le pellicole sono andate in pensione ed è iniziata una gara tecnologica per la messa in commercio di dispositivi sempre più evoluti. Ci ritroviamo così nell’era del digitale in cui, pur ricordando con affetto le vecchie, care diapositive, abbiamo di fronte orizzonti del tutto nuovi.
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E’ proprio questo il motivo per cui nel 2013 ho proposto al Consiglio di riprendere la tradizione del concorso fotografico. La proposta è stata subito accolta e si è deciso di chiamare il concorso “Trasparenze digitali” per ricordare, nel nome, le diapositive. Sempre per continuità ideale, si è mantenuto il tema generale “La montagna in tutti i suoi aspetti”, riservandoci, per le successive edizioni, di aggiungere un tema specifico. Per l’edizione 2015, che coincide con le celebrazioni del 90°, abbiamo aggiunto il tema “Alta Via dei Monti Liguri” per ricordare l’iniziativa di maggior rilievo delle celebrazioni, cioè la ristrutturazione del bivacco posto sul monte Penello, sul percorso dell’Alta Via.
I risultati della prima edizione hanno superato ogni aspettativa, dal momento che il minor afflusso di soci ai locali sezionali, rispetto agli anni ’80, è oggi largamente compensato dall’efficacia delle comunicazioni web e dei social network per cui l’evento, pubblicizzato sul sito istituzionale e sulla pagina Facebook, ha registrato la partecipazione di 72 persone (circa 280 foto), con premi in buoni acquisto per un totale di 700 euro. La giuria era composta da tre autorevoli membri del circolo fotografico 36° fotogramma di Pegli.
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La seconda edizione è caduta proprio nell’anno del 90° ed ha visto la partecipazione di 74 fotografi con un totale di 279 foto. Per l’occasione, considerato che l’iniziativa clou del 90° è stata la ristrutturazione del Bivacco Bellani, posto sull’Alta Via dei Monti Liguri, abbiamo istituito anche un premio speciale Alta Via, cosa che ha richiesto un notevole sforzo economico, avendo portato il totale dei premi ad un valore di ben 900 euro, di cui solo 200 offerti dallo sponsor Boni Sport. La giuria in questa edizione era composta da Andrea Riva, fotografo che tiene corsi di fotografia presso la nostra sede a prezzi molto vantaggiosi per i soci, Luciano Riva, guida alpina, appassionato di fotografia e di outdoor in generale e Roberto Maddalena, fotografo di montagna.
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Confidiamo nel fatto che la buona riuscita di questi eventi, diffusi via siti web e gruppi Facebook, si ripeta nei prossimi anni e contribuisca alla visibilità della nostra associazione e alla qualità delle sue iniziative.
Febbraio 2016 Giacomo Canepa